Valentina Pellegrini racconta la storia di come è nato il Ristorante Solidale Ruben

Valentina Pellegrini racconta la storia di come è nato il Ristorante Solidale Ruben

Presidente e AD della Pellegrini S.p.A. e Presidente della Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, Valentina Pellegrini porta avanti l’impegno di papà Ernesto per il territorio e la comunità: nel Ristorante Solidale Ruben, divenuto un ritrovo per i cittadini milanesi in temporanea difficoltà economica, si mangia al costo di un euro.

Ruben è il nome che aveva una persona molto cara all’imprenditore, la cui storia lo ispirò ad aprire quel ristorante che oggi rappresenta anche un pezzo dell’identità di Valentina Pellegrini. “Mio padre abitava in una cascina vicino a Linate – raccontava in un articolo del 2021 pubblicato su “Il Sole 24 ore” – La sua famiglia coltivava, per la vendita, frutta e verdura e allevava, per autoconsumo, galline e conigli. Per loro lavorava Ruben. Durante il Boom economico, la cascina e la terra vennero espropriate per costruire case e palazzi. Mio padre e i suoi ebbero diritto a un appartamento in una casa popolare. Ruben, che non possedeva la terra, no. Mio padre andò a lavorare alla Bianchi come contabile. Un giorno, all’improvviso, lesse sul quotidiano “La Notte” di un barbone che era morto assiderato nella sua baracca. Era Ruben”. Per il suo amico non poté fare nulla, ma decise di aiutare, in suo onore, coloro che si trovavano ad affrontare la stessa situazione e così, nel 2014, è nato il Ristorante Solidale Ruben.

Qui le persone possono cenare spendendo la cifra simbolica di un euro. Una delle peculiarità del posto è che chi lo frequenta non sono gli “ultimi”, quindi coloro che si vanno a situare nella fascia più bassa della distribuzione di reddito, bensì i “penultimi”, ovvero quei soggetti che, a causa della crisi economica, di cambiamenti in atto o eventi imprevisti, si trovano improvvisamente al di sotto della soglia di una vita dignitosa. A spiegare la decisione di indirizzare il servizio a loro è proprio Valentina Pellegrini: “Quando, per i 50 anni dell’azienda, decidemmo che volevamo fare qualcosa di importante per la comunità, io e mia mamma visitammo le otto mense dei poveri di Milano. E ci rendemmo conto che chi aveva appena perso il lavoro o aveva una malattia che lo prostrava economicamente o si stava separando dal coniuge faticava a frequentarle. Per questo, abbiamo impostato così Ruben”.

Come spiegato dalla Presidente della Onlus, si tratta di un ristorante concepito per le famiglie, in cui si paga e dove si lavora sulla non cronicizzazione. “La tessera dura tre mesi – chiarisce – Si può naturalmente rinnovare. Ci mancherebbe. Ma la logica è quella del sostegno temporaneo”. In quest’ottica, la Fondazione Ernesto Pellegrini ha anche lanciato delle iniziative complementari, che hanno portato, ad esempio, all’assunzione di muratori e artigiani per la ristrutturazione di cinque appartamenti una volta dell’Aler, in seguito assegnati ad altrettante famiglie che frequentano Ruben.

Per maggiori informazioni:

https://www.ilsole24ore.com/art/metti-sera-cena-ruben-pasti-1-euro-chi-e-diventato-povero-ADfth5DB

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