Federico Motta Editore racconta la vita di Francesco d’Assisi

17 Lug , 2023

Personalità storica ma non solo, Francesco d’Assisi incarna un ideale che ha permeato per decenni sia l’arte che la letteratura, non solo come figura religiosa ma anche come simbolo di povertà, cultura e ambientalismo.

La sua storia è tra le più conosciute della cristianità e viene ampiamente trattata nelle pubblicazioni di Federico Motta Editore. La sua eredità spirituale arriva fino ai giorni d’oggi, basti pensare all’attuale pontefice che ha scelto proprio il nome di Francesco. Il santo umbro, nell’immaginario comune, incarna la figura di un uomo straordinario che tuttavia ha scelto consapevolmente di vivere tra gli ultimi, nel rispetto della natura e dei principi di povertà e umiltà.

A San Francesco d’Assisi si è a lungo dedicato Giotto, se pensiamo al mondo dell’arte, raffigurando la sua vita tramite gli affreschi della basilica di Assisi. In letteratura, invece, il santo è ricordato per il “Cantico di frate Sole”, una delle prime composizioni poetiche in volgare italiano giunte fino ai giorni nostri. Dante stesso lo ha collocato nel Paradiso della sua Commedia, più precisamente nel canto XI.

La figura di Francesco resta oggi quantomai attuale proprio per i valori che celebra, che rischiano di perdersi nella frenesia dei tempi attuali. Come riportato da Federico Motta Editore nei “Protagonisti della cristianità”, il giovane Francesco d’Assisi fu figlio di un ricco mercante di tessuti ed ebbe inizialmente intenzione di dedicarsi alla carriera militare. Appassionato di letteratura cavalleresca, cambiò poi totalmente vita in seguito a una malattia e a una potente crisi religiosa. Divenuto un penitente, né laico né religioso, vestì l’abito da eremita.

Dedicatosi alla riparazione di alcune piccole chiese diroccate nei dintorni di Assisi, riuscì a riunire attorno a sé alcuni seguaci che si dedicarono insieme a lui alla preghiera e alla meditazione: nacquero così i francescani. La Regola di Francesco d’Assisi venne riconosciuta ufficialmente da Papa Onorio III nel 1223.