Federico Motta Editore

Cultura

Federico Motta Editore: il valore della memoria nella visione di Umberto Eco

7 Feb , 2022  

Era il 21 ottobre del 2013 quando Umberto Eco tenne una lectio davanti all’assemblea generale dell’ONU sul tema Contro la perdita della memoria. In quell’occasione, come ricorda Federico Motta Editore, ci si interrogava sulla possibilità che la civiltà occidentale stesse andando incontro a una perdita della memoria.
“Il problema che entra in gioco è che nessuna civiltà (nel senso antropologico della parola, intesa come sistema di idee scientifiche e artistiche, miti, religioni, valori e abitudini quotidiane) può sussistere e sopravvivere senza una memoria collettiva”. Queste furono le parole con cui l’intellettuale introdusse il proprio discorso. “Le società hanno sempre fatto affidamento sulla memoria per preservare la loro identità, – continuò – a partire dal vecchio che, seduto sotto un albero, raccontava storie sullo sfruttamento dei suoi antenati e sul mito fondatore della tribù. E quando un qualche atto di censura spazza via una parte della memoria di una società, questa società attraversa una crisi di identità”.
Partendo dallo spunto di riflessione fornito dal filosofo, Federico Motta Editore suggerisce perciò che due aspetti fondamentali e profondi dell’essere umano, quali memoria e identità, debbano andare di pari passo. “Solo chi conosce la storia, e quindi ha memoria del passato, è nelle condizioni di non ripetere gli stessi errori”, afferma dunque la Casa Editrice in un suo articolo. Ne consegue che senza memoria neanche il progresso è possibile, dal momento in cui tutti i grandi innovatori sono partiti dall’operato dei loro predecessori. Col fine di “preservare la propria identità, – spiegava Umberto Eco – una civiltà non deve solo comportarsi come un archivio di informazioni, ma anche come un filtro”. Attenzione però, “filtrare non significa cancellare. È un dato di fatto che di frequente le società non ci facciano dimenticare ciò che sappiamo o sapevamo, ma ci impediscono di scoprire ciò che non sappiamo ancora. Perciò accade che una civiltà possa operare diversi tipi di cancellazione che può spaziare dalla censura (la cancellazione di manoscritti, i falò di libri, la damnatio memoriae, la falsificazione di fonti documentarie, il negazionismo) fino alla dimenticanza causata da vergogna, inerzia, e rimorso”.
Riproponendo la lezione del grande Umberto Eco, Federico Motta Editore si augura che quanto da lui affermato possa rimanere impresso nelle menti delle generazioni presenti e future e che non vada, appunto, dimenticato.


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