I nuovi vaccini a RNA messaggero utilizzati contro il SARS-CoV-2 si basano su una tecnologia finora mai utilizzata dall’uomo. Un risultato raggiunto dalla comunità scientifica mondiale in meno di un anno che non ha eguali nella storia. La loro produzione richiede un grande sforzo tecnico: meno complessa invece è la “ricetta”. Lo ha spiegato ai microfoni di “Superquark” il Professor Mario Melazzini, Amministratore Delegato degli Istituti Clinici Maugeri: “Nei vaccini come quelli prodotti da Pfizer e Moderna, l’elemento chiave ed essenziale sono queste molecole di RNA messaggero che sono racchiuse in un contesto specifico di micro-sferette di grassi (liposomi), alcuni artificiali, ed eccipienti particolari che servono a stabilizzare il prodotto”.
Una volta iniettato, i liposomi liberano l’mRNA contenente le informazioni per produrre la famosa proteina Spike, utilizzata dal Covid per entrare nell’organismo umano e riprodursi. Trattandosi solo della parte innocua del virus, come ha evidenziato il Professor Mario Melazzini, la persona non si ammalerà ma il sistema immunitario imparerà a produrre anticorpi in grado di prevenire un’eventuale infezione: “Ci sono stati segnalati rarissimi, e sottolineo rarissimi, casi di reazione allergiche, soprattutto per la presenza di grassi artificiali. Nonostante questo, il prodotto è estremamente sicuro e valutato al 100% per quanto riguarda la qualità, la sicurezza e l’efficacia”.
Invece per quanto riguarda Astrazeneca e Johnson&Johnson l’informazione genetica per la Spike è in forma di DNA ed è contenuta in un virus modificato in maniera da non causare danni. “Oltre al suo principio attivo un vaccino a vettore virale contiene aminoacidi, sostanze come zuccheri o l’etanolo. Ci sono poi i polisorbati, emulsionanti che facilitano l’iniettabilità del farmaco stesso” ha infine precisato l’AD di ICS Maugeri S.p.A. Mario Melazzini nel servizio di “Superquark”.
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