Dalla “flipped classroom” al “problem-based learning”: le nuove metodologie didattiche mettono sempre più al centro lo studente nel processo di apprendimento. Le parole chiave sono innovazione e partecipazione, valori che si trovano anche alla base delle soluzioni proposte da FME Education per docenti, studenti, famiglie e scuole. Con i suoi contenuti digitali innovativi, l’Editore rende i percorsi di studio più stimolanti ed efficaci, oltre a incentivare la partecipazione e l’interazione, a favore di una maggiore inclusione.
È proprio a partire dalla necessità di stimolare la crescita personale, sociale e culturale degli individui che negli ultimi anni hanno preso piede diverse metodologie di affiancamento alla didattica tradizionale. A rendere possibile tale evoluzione sono stati soprattutto i progressi della ricerca e l’affermazione delle tecnologie, grazie ai quali si è potuto integrare nuovi strumenti e approcci nella didattica frontale.
I metodi attualmente più diffusi comprendono la classe capovolta, l’apprendimento cooperativo e l’apprendimento basato sulla risoluzione di problemi. Si tratta di strategie che hanno un comune denominatore: partono dal presupposto che l’apprendimento sia un’esperienza di interazione sociale e partecipativa. Tra i primi sostenitori di questa visione ci furono i filosofi e pedagogisti John Dewey e Edgar Dale, che nella prima metà del XX secolo condussero studi e ricerche arrivando a formulare il concetto del “learning by doing”, ovvero “imparare facendo”.
FME Education è oggi in prima linea tra le realtà italiane che condividono tale concezione. Ogni contenuto didattico è realizzato in modo da coinvolgere l’utente, stimolando non solo l’acquisizione delle nozioni, ma anche portando l’interazione e l’inclusione all’interno dell’esperienza formativa.