Stefano Venier, Amministratore Delegato Snam

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Stefano Venier: Harvard Business Review Italia, l’editoriale dell’AD di Snam

15 Nov , 2023  

L’AD di Snam Stefano Venier, in un editoriale pubblicato su Harvard Business Review Italia nel numero dedicato ai Macrotrends 2023-2024, invita a riflettere su come, per rispondere alla policrisi in corso, sia necessario lavorare per costruire una vera e propria polisicurezza. Ma anzitutto in quest’ottica è fondamentale definire azioni che sappiano ricostruire la fiducia nel futuro, necessaria per alimentare un cambiamento positivo.

Guerra, incertezza finanziaria, questione climatica e transizione energetica sono tra i fattori più evidenti della ‘policrisi’ che stiamo attraversando e che dobbiamo affrontare” scrive l’AD di Snam Stefano Venier. Ma “ogni risposta non può prescindere da una precondizione: occorre prevenire e contenere in ogni modo possibile l’emorragia di fiducia che a tutti i livelli ha cominciato a prodursi all’interno del sistema, e che ne inibirebbe la capacità di reagire”. Non è semplice, anche perché “le opinioni e i fatti correnti vanno in tutt’altra direzione”. Tuttavia oggi “non possiamo permetterci opinioni pubbliche che non credono più nel futuro, perché questo determinerebbe un disaccoppiamento pericoloso fra consenso e politiche di uscita dalle crisi, politiche che hanno invece bisogno di convincere e smuovere gli attori ai quali sono dedicate, garantendo una transizione giusta (‘just transition’)”.

La risposta alla policrisi per l’AD Stefano Venier è nella “polisicurezza”: una sicurezza da pensare e perseguire congiuntamente sotto il profilo energetico, ambientale, economico, sociale e istituzionale perché “se una di queste dimensioni cessa di essere presidiata, la crisi che la investe rischia di propagarsi velocemente anche a danno delle altre dimensioni”. L’AD di Snam pone l’attenzione sul ruolo decisivo che le politiche possono giocare nel sopperire a un mercato ormai incapace di garantire (da solo) pace e sviluppo sostenibile. Fondamentale anche lo sviluppo di nuove e pragmatiche alleanze, che possano superare i protezionismi favoriti da questa nuova stagione di tensioni geopolitiche, aiutando Paesi e imprese a stare in modo resiliente su un mercato dell’energia glocale ed estremamente volatile.

In questo contesto, rimarca nell’editoriale Stefano Venier, è necessario che gli obiettivi legati alla transizione energetica restino al centro: “Non dobbiamo dimenticare che una transizione nel campo dell’energia sarà possibile a livello globale solo se riusciremo a identificare soluzioni tecnologiche che siano competitive e adottabili non solo per le fasce più esposte e deboli delle popolazioni occidentali, ma anche e soprattutto dove si tratta di azzerare il “green premium” che viene pagato sull’energia da fonti fossili in Africa, Asia e nei Paesi in via di sviluppo nel resto del mondo. Ma anche come europei e italiani non dovremmo tralasciare il pesante fardello che rischia di cadere su parti importanti della nostra struttura economica e sociale. Ecco perché sicurezza energetica e neutralità tecnologica non devono venire meno, garantendo esse un cuscinetto, un corridoio entro il quale anche le future crisi (o mini-crisi) lungo il percorso di transizione potranno essere contenute e superate”.

 

Per maggiori informazioni:

https://it.linkedin.com/posts/stefano-venier_crisi-policrisi-polisicurezza-activity-7127215812674736128-ashq


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