Il mito indiscusso della Pop Art è in mostra a Roma e a Napoli. Scopri le informazioni e i numerosi dettagli!
Il 18 aprile 2014 si inaugurano due grandi mostre di Andy Warhol. Fino al 28 settembre, sarà possibile vedere in esposizione circa 150 opere provenienti dalla Brant Foundation presso il Palazzo Cipolla a Roma, a cura di Francesco Bonami. A Napoli, fino al 20 luglio, invece, sono esposte 150 opere che raccontano il rapporto tra Wahrol e la città stessa di Napoli a cura di Achille Bonito Oliva, presso il Palazzo Roccella di Belle Arti. Con le opere intendiamo sia dipinti su tela, che fotografie, sculture, i famosi autoritratti e le 'Ultime cene'. A Napoli, l'accesso è gratuito per i primi tre giorni di mostra.
Tra le opere si segnalano gli scorci della città di Napoli, i ritratti delle star hollywoodiane, come Liz Taylor e Marilyn Monroe, che hanno reso celebre Warhol e Fate presto, che riprende la prima pagina del Mattino ispirata dal terremoto del 1980. La riproducibilità di eventi storici, delle Ultime cene o delle dive di Hollywood: Andy Warhol è stato uno dei primi a introdurre il concetto di serialità nel campo dell'arte. La reificazione dell'opera d'arte, l'oggetto che diventa ripetuto e ripetibile nella riproduzione artistica e nel numero delle volte in cui viene riprodotto, questa è serialità. Un concetto che nasce con l'industrializzazione, per far fronte ad una società sempre più massificata, con la produzione seriale di prodotti per la grande distribuzione, prodotti che diventano così popolari, popular: Pop.
Essi sono ripresi a sua volta dall'artista, non a caso definito il padre della 'Pop Art': le scatole di latta dei pelati Campbell, le confezioni di detersivo Brillo box, le bottigliette di vetro Coca Cola e gli stessi dollari. Anche il denaro, quindi, è reso merce, in quanto la duplicità e la ripetibilità fanno perdere il valore originale della cosa. Una cosa perde la sua unicità, quando è ripetibile e riproducibile. Non a caso Andy Warhol è anche un appassionato di fotografia. La fotografia prima, e il cinema poi, sono per eccellenza le arti della riproducibilità, che rendono qualcosa meno speciale rispetto all'originale, tramite la loro riproducibilità tecnica.