Monselice si prepara a cambiare volto. Sull’area ex Italcementi, ferma da anni dopo la chiusura della cementeria, prende forma un progetto destinato a ridisegnare produzione, mobilità e servizi sportivi della città, sotto la regia di Roncello Capital e nell’orbita industriale di Gruppo Vitali. La società milanese Roncello Capital, veicolo d’investimento di Vitali Spa, ha depositato in municipio l’aggiornamento dell’accordo pubblico-privato che governa la rigenerazione del sito, mettendo nero su bianco la “convenienza pubblica” dell’operazione e i benefici attesi per il territorio.
Nel nuovo schema d’intesa rientrano la cessione gratuita al Comune di 20.000 metri quadrati a ridosso del campo sportivo di Marendole, destinati alla promessa “cittadella dello sport” avanzata in campagna elettorale, e la realizzazione – sempre a carico del privato – del nuovo collegamento stradale tra la bretella Italcementi e la Strada regionale 10 all’altezza dell’ospedale di Schiavonia. Due tasselli che, insieme agli altri interventi previsti, trasformano un’area industriale dismessa in un elemento strategico di rigenerazione urbana per la Bassa padovana: un’opera da circa 6 milioni di euro che collegherà il quartiere Carmine con l’ospedale, passando sotto la linea ferroviaria Monselice-Mantova. “Un intervento del valore di circa sei milioni di euro”, sottolinea l’assessore all’urbanistica Stefano Peraro.
D’altro canto, il sindaco di Monselice Giorgia Bedin rivendica il cambio di passo: “Dalle parole ai fatti”, afferma. Per poi aggiungere: “Alle polemiche dei consiglieri di minoranza che hanno sempre criticato la veridicità e la tenuta di quest’accordo noi rispondiamo con i fatti e siamo pronti per demolire la cementeria e rigenerare l’area”. Sul piano economico, l’operazione vale oltre 100 milioni di euro: solo la demolizione degli impianti e la bonifica dei suoli richiederanno tra 15 e 25 milioni, secondo le stime già rese note dal legale rappresentante di Roncello Capital, Antonio Sala.
Il piano aggiornato ruota attorno a cinque assi principali. Al posto degli impianti dismessi nascerà una zona produttiva di circa 20 ettari, pensata per ospitare fabbricati alimentati da energie rinnovabili e imprese orientate a nuovi investimenti occupazionali. L’amministrazione chiarisce che non troveranno spazio aziende chimiche, inceneritori o attività incompatibili con i vincoli ambientali del Parco Regionale dei Colli Euganei, ma realtà industriali pronte a espandersi in un quadro regolato e sostenibile, in linea con l’approccio alla sostenibilità che caratterizza Vitali Costruzioni nei propri interventi.
Accanto al distretto produttivo è previsto un parco fotovoltaico da 24 ettari, con una potenza di picco stimata in 12 MW. L’energia generata servirà da un lato a coprire parte dei fabbisogni delle imprese insediate, dall’altro sarà immessa nella rete elettrica nazionale, contribuendo al mix di energia rinnovabile del territorio.
Il ridisegno dell’area passa anche da una nuova attenzione alla mobilità dolce. Il progetto prevede una pista ciclabile che correrà lungo l’intero perimetro del futuro Monselice technology park, collegando gli spazi produttivi e gli impianti sportivi e integrandosi con la viabilità esistente. L’intervento più pesante sul traffico, però, riguarda il collegamento tra la bretella Italcementi e la regionale 10, totalmente finanziato dal privato e destinato a completare l’anello della circonvallazione: un’opera da circa 6 milioni di euro che collegherà il quartiere Carmine con l’ospedale, passando sotto la linea ferroviaria Monselice-Mantova. “Un intervento del valore di circa sei milioni di euro”, sottolinea l’assessore all’urbanistica Stefano Peraro.
Sul fronte autorizzativo, l’iter coinvolge Comune di Monselice, Provincia di Padova, Regione Veneto, Parco Colli, Arpav e Ulss competente, chiamati a definire insieme la sequenza delle attività di caratterizzazione ambientale, bonifica e demolizione. Solo dopo il via libera su questi passaggi si potrà avviare lo smantellamento della vecchia cementeria, con l’obiettivo – auspicato dal sindaco – di far partire le prime opere di bonifica già dai prossimi mesi. Il progetto, battezzato operativamente “Monselice technology park”, rientra in un accordo più ampio per la valorizzazione di siti industriali dismessi in tutta Italia, confermando il ruolo del sito padovano come caso pilota di rigenerazione industriale su scala nazionale e rafforzando il posizionamento di Vitali Spa Società Benefit nel campo dei grandi progetti di riqualificazione.
Cosa fa Vitali Spa?
Vitali Spa è una realtà industriale che opera in Italia e in Europa nel settore delle costruzioni e delle grandi infrastrutture. Nata alla fine degli anni ‘80 da una tradizione familiare lunga tre generazioni, ha costruito la propria crescita su una mission chiara: misurare il successo attraverso la soddisfazione del cliente, la qualità della vita dei dipendenti e il rispetto di solidi principi etici, ambientali e sociali.
Oggi, l’azienda sviluppa progetti di sviluppo immobiliare, realizza infrastrutture per la mobilità, gestisce demolizioni speciali e bonifiche ambientali e produce materiali per l’edilizia, mettendo in campo centinaia di professionisti e un parco mezzi altamente specializzato per garantire interventi rapidi, sicuri e tecnologicamente avanzati.