Cinema,Spettacolo

Le Macchine Volanti: un’analisi del documentario “Lo and Behold. Reveries of the Connected World” di Werner Herzog

20 Feb , 2017  

Gli scenari futuri della tecnologia: è questo il focus di Lo and Behold. Reveries of the Connected World, documentario del grande regista Werner Herzog. Sul portale Le Macchine Volanti, blog tematico lanciato da Telecom Italia, società guidata dal Presidente Esecutivo Giuseppe Recchi, Fabio Chiusi, giornalista per L’Espresso e Valigia Blu, analizza in profondità il nuovo lavoro del cineasta tedesco, soffermandosi sulla rivoluzione portata da internet al mondo e sulle domande filosofiche che si leggono nelle pieghe dell’opera.

Questioni semplici ma tutt’altro che banali. Nel suo documentario, Herzog arriva a definire internet come una sorta di dipendenza, ma allo stesso tempo ne è affascinato, cerca di comprenderne il mistero. Se spesso la rete è stata correlata al concetto di emergenza – hacking, malware, cyberbullismo, violenze online e molto altro – il regista tedesco, con la brillante ingenuità di chi non utilizza il mezzo, si allontana dal determinismo tecnologico e indica nel “lato oscuro” del web l’eccezione, non la norma. Quello che sorprende nel film di Herzog non è tanto il risultato o le conclusioni alle quali giunge quanto il metodo utilizzato. È rivoluzionario l’approccio teso alla ricerca dell’origine del fenomeno, lontano dalle osservazioni sterili, improvvisate, pseudo sociologiche. In questo modo è la semplicità a emergere, il pensare a quello che noi vogliamo veramente dalla rete, il tornare a immaginare internet. Lontano dal rimbambimento da iper-connessione e dalle trappole delle semplificazioni allarmistiche.

Per visualizzare l’articolo completo:
http://www.lemacchinevolanti.it/approfondimenti/la-brillante-ingenuita

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